Aprile 25, 2024
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Dalla serata degli Oscar di quest’anno ci aspettavamo di vedere le solite foto di vip con abiti sfarzosi sul red carpet. Il 2022, però, ci ha sorpreso poiché da quella serata di gala sui giornali e sui social compaiono maggiormente le foto dello schiaffo dato dal famosissimo attore Will Smith al comico e conduttore della serata, Chris Rock.

L’attore e il comico hanno avuto già qualche screzio nel 2016

Nella serata degli Oscar di quell’anno Chris Rock, sempre in ruolo di conduttore della serata, ha fatto una battuta su Jada PInkett Smith, moglie di Will, la quale aveva boicottato la serata agli Oscar. Il comico se ne esce con la battuta “Jada che boicotta gli Oscar è tipo me che boicotto le mutandine di Rihanna. Non sono stato invitato!”.

Inoltre, sempre in quell’occasione, si riferisce anche a Will, il quale non aveva ricevuto la nomination per il suo film Zona d’ombra, dicendo “Jada è incazzata perché il suo uomo non ha ricevuto una nomination. La capisco. È anche ingiusto che lo abbiano pagato 20 milioni di dollari per Wild Wild West“.

Eppure, sembra che Will Smith l’abbia presa bene, visto che i due hanno partecipato a molti eventi insieme e siccome si conoscono da anni.

Durante la notte scorsa, però, tutto sembra cambiato. Chris Rock commette l’errore (grave) di scherzare, attraverso una battuta poco spiritosa, sulla salute di Jada e Will, preso da un impulso, si alza e gli tira uno schiaffo.

Ma chi è da incolpare? Cos’ha più peso nell’accaduto? La battuta infelice o lo schiaffo?

Risulta palese che la colpa sia di entrambi. In primis, Chris non doveva fare quel tipo di battuta, poiché è risultata non inopportuna, ma proprio sbagliata. La sua “battuta” parte automaticamente dal presupposto che sia normale prendere in giro il più debole, per il suo corpo, per la malattia che sta attraversando, davanti ad una platea di persone. Perché tanto si è sempre riso… e si può ridere di ogni cosa, no?

Invece no. Non si può fare questo tipo di comicità riferendosi ad una persona malata. E, come se non fosse da meno, anche donna. Questo è l’approccio tipico del potente nei confronti dell’oppresso. E tutto questo ‘teatrino’ da che cosa è causato? Sempre dalla solita cosa: il patriarcato. Se non ci fosse stato questo non ci sarebbe stata ne la battuta infelice ne lo schiaffo. Potete starne certi.

La “battuta” di Chris Rock nei confronti di Jada Pinkett Smith è un esempio classico di bullismo, sessismo e bodyshaming.

Il gesto di Will Smith è altrettanto condannabile poiché ha usato la violenza. Avrebbe potuto rispondere con un ulteriore battuta, più tagliente, o sarebbe potuto andare via. Avrebbe potuto chiedere direttamente a Jada come si sentisse e decidere insieme su cosa fare.

Invece ha reagito con la violenza, passando, anche lui, dalla parte del torto, proprio come la sua controparte. Ma perché questo gesto? Cos’è che lo ha spinto a comportarsi cosi?

Alcuni pensano che tutto questo sia una messa in scena, proprio come nel mondo cinematografico di Hollywood. Bene, mettiamo caso fosse una finzione. Cosa voleva dimostrate tutto ciò? A che scopo?

Se anche questa fosse una scena di un film è, ad ogni modo, una scena che comunica cose importanti e, soprattutto, cose sbagliate.

Nel discorso di Will Smith, alla vincita dell’Oscar, in lacrime dice che, in quel momento, sembrava proprio come lo stesso Richard Williams, il personaggio che ha recitato nel suo nuovo film, il quale “difende con forza la famiglia”. Concezione sempre sbagliata perché, ancora una volta, si romanticizza un atto violento per amore.

Lo schiaffo di Will è, però, ampliamente significativo perché va anche contro l’ipocrisia di Hollywood.

E’ un mondo finto che si basa sul politicamente corretto. Non a caso i film da Oscar in questi anni devono avere dentro donne, neri, comunità LGBTQ+ e altre minoranze. E non per forza vince il film migliore, ma proprio quello che ha dentro queste caratteristiche. Lo si fa semplicemente per attirare l’opinione pubblica ma senza fare nulla per cambiare davvero. Il gesto di Smith, smantella quella ipocrisia hollywoodiana che va contro alla ‘non inclusività’ vera.

Lo schiaffo di Will Smith è un’esempio di mascolinità tossica.

Ma la questione va oltre al semplice stereotipo della donna che viene difesa dal suo uomo. Perché se noi prendessimo in considerazione la stessa situazione ma con persone diverse dovremmo fare, a mio avviso, un appunto importante.

Se al posto della moglie di Will Smith ci fosse stato il figlio? Se ci fosse stato il padre, o la madre? O un amico a se molto caro? Lui avrebbe reagito allo stesso modo?

Ebbene, la mia risposta, anche in questi casi, è affermativa.

Bisogna, innanzi tutto, chiarire che la sua reazione è un gesto di aggressione e non una difesa.

In generale, quando si parla di mascolinità tossica c’è da dire che, l’aggressività fisica, la violenza in risposta ad un torto verbale subito è una delle armi con cui si manifesta la mascolinità. Non a caso, questo atteggiamento è molto meno tipico nelle donne, nella nostra cultura e negli stereotipi dei ruoli di genere. Se questo lo uniamo a concetto di ‘difesa’, anche se qui non è giusto chiamarla così, di se stesso o, in questo caso, della ‘propria donna’, togliendole la possibilità di elaborare ciò che è successo ed eventualmente di reagire in modo proprio, parliamo, di nuovo, di una delle caratteristiche pilastro dell’essere il maschio forte, che si batte per l’onore della famiglia.

E ancora, ritroviamo questo anche alla fine, durante il suo discorso, dove non ci sono vere e proprie scuse per il gesto ma, anzi, una giustificazione, perché, appunto, mosso dall’amore.

E, attenzione, non individuare la mascolinità tossica immediatamente può essere normale, perché nella nostra cultura siamo stati quasi sempre abituati a romanticizzare la gelosia, la posessività e anche i gesti violenti per amore.

Detto questo vorrei farvi riflettere su una cosa. Se provate a immedesimarvi in Jada Pinkett Smith, in quelle circostanze, colpita sul proprio corpo, sulla propria malattia, davanti ad un pubblico così vasto, voi cosa avreste preferito da vostro marito? Che avesse reagito contro l’aggressore o che si fosse girato a chiedervi, magari, “come stai? cosa vuoi che facciamo?”?

Possiamo concludere col dire che sia lo schiaffo che la battuta sono da colpevolizzare

Jada Pinkett Smith è stata colpita due volte. La prima volta sulla sua malattia. La seconda sulla sua libertà stessa, oserei dire, sulla sua autodeterminazione. Possibilmente, entrambe le volte, anche per il semplice fatto che sia una donna.

Mi fa molto riflettere il fatto che moltissime persone diano ragione a Will Smith, dicendo anche “ha fatto più che bene, io gliene avrei date anche di più”. Nel 2022, dopo tutte le situazioni difficili che abbiamo e stiamo affrontando… è ancora possibile ammettere una cosa del genere? “Io sono contrario alla violenza, però in questo caso ha fatto bene”, non si capisce che in questa stessa frase c’è una contraddizione?

La violenza non è MAI ammissibile, in nessun caso.

Concludo dicendo una cosa. Diffidate, in amore, da tutte quelle persone che parlano di perdita della ragione proprio in virtù dell’amore, è una chiarissima red flag, scappate. Nell’amore si cerca altro, felicità, comprensione, gioia, empatia, ragionamento, alleanza… la serenità.

Alexa Panno

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