Aprile 26, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

Un paese civile riparte realmente quando la cultura esce dall’ombra. Soprattutto in un periodo buio come quello che stiamo attraversando dove al lutto per le vittime del covid si aggiunge la gretta ignoranza di persone che che, oltre a tornare a scuola per imparare l’educazione civica, dovrebbero anche cominciare a frequentare mostre e muesi perchè è solo la bellezza che salverà il mondo. Quindi è con gioia che affermiamo: Zona gialla riaprono i musei.

Tra i primi ad aprire i battenti il Bargello a Firenze e il Mann a Napoli

Si chiama Tina Siotto la prima visitatrice che oggi a Napoli ha visitato il Mann che ha riaperto dopo settimane chiusura a causa del lockdown.

Portone aperto questa mattina alle 8:45 anche al museo nazionale del Bargello di Firenze. I primi a entrare Enrico e Isabella due giovani studenti di storia dell’arte. A supervisionare la riapertura la direttrice Paola D’Agostino.

Zona gialla riaprono i musei dal Colosseo all’Egizio, la cultura riparte

Al Colosseo, la direttrice Alfonsina Russo ha accolto i visitatori – quasi duecento già all’ora di pranzo – con un concerto degli allievi dell’Accademia di Santa Cecilia.

All’Egizio di Torino, partito con una settimana gratuita, la riapertura è già sold out con una media di 1300 prenotazioni al giorno. A Genova nel Palazzo Ducale i primi gruppi in fila si sono emozionati all’idea di gustarsi finalmente la grande mostra dedicata a Michelangelo. Con la maggioranza delle regioni in giallo, riaprono musei, monumenti e aree archeologiche quasi in tutta Italia.

Per la cultura è una vera ripartenza, anche se pesa, lo stop forzato che rimane in atto per cinema e teatri.

Tant’è, se i sipari ancora non si possono levare, nei musei è un fiorire di speranza e di iniziative, di nuovi percorsi e di mostre che ritrovano la luce dopo oltre cento giorni di buio. Succede al Maxxi, il museo nazionale delle arti del XXI secolo, che ha riallestito la sua collezione mettendo in mostra con “senzamargine” opere di Schifano, Kounellis, Accardi.

Nella capitale riaprono le strutture più blasonate, da Palazzo Barberini alla Galleria Borghese, dalla Gnam al museo etrusco di Villa Giulia.

Scalpitano i siti abruzzesi e marchigiani, riaccende le luci a Trieste il Castello di Miramare con tutto il suo portato di storia e leggenda legate al fascino della principessa Sissi.

A Firenze, gli Uffizi già rodati da una settimana di riapertura mettono in bilancio un flusso di oltre 7300 visitatori in sei giorni

A breve decine di altre realtà schiuderanno i portoni per veder tornare gli amanti dell’arte: è il caso del complesso della Pilotta a Parma o del Battistero degli Ariani a Ravenna.

Ma anche del museo dell’Abbazia di Montecassino o del Museo delle Navi romane al lago di Nemi, dell’area archeologica di Ostia antica, della Rocca roveresca di Senigallia, del Forte di Gavi, del museo dell’arte orientale di Venezia. Al Colosseo, dove come ricorda la responsabile Federica Rinaldi le visite si prenotano preferibilmente online ma sempre day by day.

Diverse le novità da scoprire. Prima su tutte il dipinto murale di Gerusalemme appena restaurato e ora visibile, realizzato nel XVII secolo sull’arco di fondo della porta Triumphalis verso il foro romano. E intanto a Roma riaprono anche  i Musei Vaticani, con i primi turisti che tornano a stupirsi sotto alle volte della Cappella Sistina.

A Padova ha riaperto la mostra su van Gogh curata da Marco Goldin

e i centralini del centro San Gaetano sono stati presi d’assalto, l’assessore alla cultura Andrea Colasio ha annunciato l’intenzione di scrivere al ministro della cultura Franceschini. Il motivo? Protestare per la norma che impone ai musei appena riaperti di restare chiusi nei weekend. Francamente una scelta incomprensibile alla luce delleingenti perdite economiche che ogni luogo della cultura, dai siti archeologici ai musei alle mostre, ha dovuto subire in questo anno di pandemia.

Incassi ridotti anche del 70 per cento.

Una scelta del governo che a Padova anche il sindaco, alla riapertura dei tesori cittadini a partire dalla Cappella degli Scrovegni, ritiene “inspiegabile”.

L’arte è la forma più alta di speranza.

Gerhard Richter

Christine Ferrari

Leggi anche: Svelati al mondo i manoscritti greci della Nuova Pilotta

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