Ottobre 18, 2024
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Ah, la radio! L’unico dispositivo che non ha bisogno di un aggiornamento software o di una connessione Wi-Fi per portarti dritte nelle vene tutte le assurdità e meraviglie del mondo. È il sottofondo delle nostre vite, il suono che riempie i vuoti di quei lunghi viaggi in macchina, la voce che ti tiene compagnia alle due del mattino quando l’insonnia ti schiaffeggia. Quest’anno, la radio italiana soffia sulle sue cento candeline. Cento anni di storie, di canzoni che gridano e di DJ che trasformano la banalità della giornata in qualcosa di dannatamente magico. Da quel primo segnale gracchiante trasmesso nel 1924, è diventata la colonna sonora di un secolo di rivoluzioni, amori e disastri. Per festeggiare questo anniversario, ho messo insieme una lista di dieci canzoni dedicate alla radio, perché se c’è una cosa che possiamo dire con certezza è che, senza la radio, saremmo tutti un po’ più soli.

Dieci canzoni dedicate alla radio

1. ‘Radio Varsavia’ (1982) – Franco Battiato
Franco Battiato ha scritto questa canzone ispirandosi alla situazione politica in Polonia negli anni ’80, durante il regime di Wojciech Jaruzelski. La radio rappresenta un mezzo di comunicazione e resistenza in un contesto di oppressione. La canzone è diventata un simbolo di solidarietà internazionale, ispirando anche movimenti di protesta in altre parti d’Europa.

2. ‘Ma che Sarà’ (1977) – Edoardo Bennato
In questa canzone, Edoardo Bennato utilizza la radio come metafora di libertà e speranza. La radio, con il suo flusso costante di musica e parole, è vista come un mezzo per sfuggire alle pressioni del potere e trovare la forza di sognare e volare. Durante le esibizioni dal vivo, Bennato spesso dedicava il brano a chi lottava per la libertà, sottolineando l’importanza della resistenza culturale.

3. ‘La Radio’ (1976) – Eugenio Finardi
Un classico del 1976, ‘La Radio’ di Eugenio Finardi celebra l’esplosione delle radio libere in Italia. Finardi descrive l’importanza della radio come mezzo di comunicazione libero e accessibile a tutti, rappresentando una vera rivoluzione culturale negli anni ’70. Un aspetto interessante: il brano divenne una sorta di manifesto per il movimento delle radio libere, che all’epoca erano ancora illegali in Italia.

4. ‘Radioclima’ (1984) – Garbo
Portata al Festival di Sanremo nel 1984, ‘Radioclima’ di Garbo è un brano nostalgico e immaginifico che descrive l’inverno e la monotonia della vita quotidiana. La radio, con la sua musica, diventa un mezzo per spezzare la noia e portare un po’ di colore e emozione. Il brano fu considerato troppo innovativo per l’epoca e non ottenne il successo sperato al Festival, ma col tempo è diventato un cult tra i fan della new wave italiana.

5. ‘Radio Londra’ (1980) – Ivan Graziani
‘Radio Londra’ di Ivan Graziani è una canzone che si immerge nei giorni della Seconda Guerra Mondiale, quando Radio Londra rappresentava una fonte di speranza e resistenza contro l’occupazione. Con immagini suggestive e riferimenti storici, Graziani dipinge un quadro di un’umanità smarrita ma determinata a ritrovare la libertà. Un fatto rilevante: Graziani raccontava spesso che l’ispirazione per il brano gli venne ascoltando vecchie registrazioni di Radio Londra con suo padre.

6. ‘Fantasmi Interrotti di Alice’ (2017) – Julinko
Questo brano fa parte di un progetto che omaggia Radio Alice, una storica emittente bolognese legata al Movimento Studentesco degli anni ’70. ‘Fantasmi Interrotti di Alice’ racconta l’irruzione della polizia nello studio radiofonico e la distruzione delle attrezzature, rappresentando la lotta per la libertà di espressione in un periodo di tensione sociale e politica. Un dettaglio interessante: la canzone è stata eseguita in vari eventi commemorativi dedicati al movimento delle radio libere.

7. ‘Ogni Uomo Una Radio’ (2011) – Casino Royale
Estratto dall’album “Io e la mia ombra” del 2011, ‘Ogni Uomo Una Radio’ è un singolo che esplora il tema della comunicazione e della connessione tra le persone. La radio diventa una metafora per superare la solitudine e creare legami. Curiosità: il brano fu scritto durante una jam session improvvisata, riflettendo l’approccio collaborativo e sperimentale della band.

8. ‘Radio Baccano’ (1993) – Gianna Nannini ft. Jovanotti
‘Radio Baccano’, pubblicata nel 1993, vede la collaborazione tra Gianna Nannini e Jovanotti. Il brano ha un ritmo energico e una forte carica rock, con la radio come simbolo di ribellione e libertà. La partecipazione al Festivalbar contribuì a rendere la canzone una delle colonne sonore dell’estate del 1993, rappresentando un periodo di grande fermento culturale e musicale.

9. ‘Piccola Radio’ (2007) – Roy Paci
‘Piccola Radio’ di Roy Paci celebra la radio come una presenza costante nella vita di tutti i giorni, capace di scaldare il cuore anche nei momenti più difficili. Con il suo ritmo vivace e coinvolgente, la canzone racconta come la radio possa portare un po’ di gioia e leggerezza nelle giornate più cupe. Roy Paci ha dichiarato che la canzone è dedicata alla sua prima radio portatile, che usava da bambino per scoprire nuovi mondi musicali.

10. ‘Parlami Radio’ (2004) – Pacifico
Pacifico descrive la radio come un elemento che riporta indietro nel tempo, ai momenti più belli di una relazione. ‘Parlami Radio’ è un brano intimo e malinconico che esplora le dinamiche delle relazioni umane, con la radio che diventa un simbolo di connessione emotiva e nostalgia. Pacifico ha scritto il brano pensando alle lunghe serate trascorse ascoltando programmi radiofonici notturni, che lo aiutavano a riflettere sulle sue esperienze.

Riusciresti a immaginare un mondo senza radio? Niente più trasmissioni notturne che ti prendono per mano quando la solitudine ti avvolge. Niente più momenti in cui, fermo al semaforo, una canzone alla radio sembra leggerti nell’anima. Nessuna voce che ti parla come se fosse lì solo per te, trasmettendo dal centro di un universo sconosciuto. Senza la radio, saremmo tutti isolati nei nostri mondi virtuali, persi in playlist infinite curate da algoritmi senz’anima. La radio ci ha insegnato a connetterci con l’umanità, a condividere il dolore e la gioia attraverso le onde sonore. E anche se oggi sembra sorpassata dai podcast e dai social, la radio continua a battere forte come un vecchio cuore, rifiutando di morire. Perché, in fondo, senza la radio saremmo solo fantasmi che vagano in un mondo silenzioso.

Giovanni Scafoglio

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