Ottobre 18, 2024
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Il Premio Nobel, oggi sinonimo di eccellenza, pace e progresso, nasce da una realtà molto meno nobile: Alfred Nobel, l’uomo dietro questo premio, è l’inventore della dinamite. Un’arma di distruzione che ha accelerato la capacità dell’uomo di seminare morte. Il riconoscimento che oggi celebra i più alti contributi all’umanità è, in effetti, il frutto di una preoccupazione molto più personale e meno altruistica: Nobel voleva che il suo nome non fosse ricordato come quello di un “mercante di morte”.

Alfred Nobel: l’inventore della dinamite e del Nobel

Nato a Stoccolma nel 1833, Alfred Nobel venne alla ribalta per la sua invenzione della dinamite nel 1867. Fu un’invenzione che rivoluzionò l’industria civile, permettendo la costruzione di strade, gallerie e infrastrutture su scala mai vista prima. Tuttavia, la dinamite trovò rapidamente applicazione anche nel campo militare, rendendo le guerre ancora più devastanti. Nobel non si fermò qui: continuò a investire nella produzione di materiali esplosivi, accumulando una fortuna immensa grazie a ciò che, di fatto, era uno strumento di distruzione e morte.

Il “rimorso” di Alfred Nobel: un affare di reputazione

Il punto di svolta nella vita di Nobel arrivò nel 1888, quando venne pubblicato per errore un necrologio (dopo la morte di suo fratello Ludvig) che lo descriveva come “mercante di morte”. “Le marchand de la mort est mort” recitava. In quel necrologio si diceva chiaramente che Nobel si era arricchito trovando modi più rapidi per uccidere le persone. Questo evento scosse Alfred Nobel, ma non tanto per un vero rimorso per le vite distrutte, quanto per il pensiero che il mondo lo avrebbe ricordato solo come l’uomo che aveva portato morte e distruzione.

Il testamento: salvare il nome, non le vite

Nel 1895, un anno prima della sua morte, Nobel decise di redigere un testamento che destinava gran parte della sua fortuna alla creazione dei premi. Questi sarebbero stati assegnati a coloro che avessero portato i maggiori benefici all’umanità nei campi della fisica, chimica, medicina, letteratura e pace. Nobel non abbandonò mai la sua produzione di esplosivi; piuttosto, scelse una strada diversa per cercare di bilanciare le cose, consapevole che il suo nome rischiava di essere associato solo a distruzione e guerra.

I suoi eredi e colleghi non ne furono contenti, ma alla fine, nel 1900, venne istituita la Fondazione Nobel, incaricata di gestire la distribuzione dei premi. Tuttavia, è importante ricordare che questi premi non cancellano la realtà delle sue azioni: Nobel morì come uomo d’affari, ancora coinvolto nella produzione di esplosivi, mentre cercava di assicurarsi che il suo nome fosse ricordato in un modo più positivo.

Chi assegna i premi?

Alfred Nobel specificò che diverse istituzioni avrebbero dovuto assegnare i premi:

  • Fisica e chimica: Accademia Reale Svedese delle Scienze.
  • Medicina o fisiologia: Istituto Karolinska.
  • Letteratura: Accademia Svedese.
  • Pace: Comitato norvegese per la pace.

Queste istituzioni avrebbero dovuto determinare chi, ogni anno, avesse davvero apportato benefici all’umanità, controbilanciando il peso delle sue invenzioni esplosive. Va ricordato che il Premio per l’Economia, introdotto nel 1969 dalla Banca di Svezia, non ha nulla a che fare con il testamento originale di Nobel.

Nonostante la creazione dei Premi Nobel possa sembrare un atto di grande altruismo, la verità è ben diversa

Nobel non smise mai di produrre materiali esplosivi. Se avesse voluto fare davvero la differenza, avrebbe potuto interrompere la produzione di ciò che continuava a vendere come strumenti di morte. Invece, scelse di bilanciare la sua eredità con un’operazione di immagine, con i premi che oggi conosciamo.

L’istituzione dei Premi Nobel, quindi, rappresenta più un tentativo di salvaguardare la sua reputazione, non una redenzione completa. Alfred Nobel continuò a essere l’imprenditore che aveva inventato la dinamite e altri materiali esplosivi, strumenti che, pur avendo applicazioni civili, furono anche e soprattutto utilizzati per la guerra. Il suo testamento non può essere letto come un rimorso genuino, ma piuttosto come una strategia per assicurarsi che il suo nome non fosse tramandato solo come sinonimo di distruzione.

l’inventore della dinamite e del Nobel, tanto ricco da comprarsi anche un nobile ricordo

Oggi, il Premio Nobel rappresenta il massimo riconoscimento per chi apporta benefici straordinari all’umanità. Nonostante il prestigio indiscusso dei Premi Nobel, l’eredità di Alfred Nobel rimane una contraddizione. Da una parte, ha contribuito alla morte e alla distruzione con le sue invenzioni; dall’altra, ha cercato di redimersi attraverso premi che celebrano la pace e la scienza. Ma se il rimorso fosse stato autentico, avrebbe smesso di fabbricare “morte” molto prima.

Cristina Ferrari

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