Joe Biden conservò e divulgò materiali altamente classificati quando era un privato cittadino. Inclusi documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan e altre questioni inerenti alla sicurezza nazionale. Il presidente usa non verrà però incriminato poiché sarebbe difficile convincere una giuria a condannarlo. Il motivo? È un uomo anziano con poca memoria. Questa è la conclusione del rapporto del procuratore speciale Robert Hur.
L’inchiesta sui documenti classificati associati a Joe Biden si è conclusa senza l’imputazione di accuse penali, grazie al lavoro del Procuratore Speciale Robert Hur
L’indagine indipendente ha esaminato documenti classificati trovati nella residenza del Delaware di Biden e in un ufficio presso il Penn Biden Center for Diplomacy and Global Engagement a Washington. La decisione di non procedere con le accuse si basa su vari fattori. Tra questi la cooperazione di Biden durante l’inchiesta e la valutazione che, anche senza una politica del Dipartimento di Giustizia che impedisce la persecuzione di un presidente in carica, le prove non stabiliscono oltre ogni ragionevole dubbio la colpevolezza di Biden.
Come è nata l’Inchiesta e sviluppo
L’indagine è nata dopo la scoperta di documenti classificati nelle proprietà di Biden, portando alla nomina di Hur come Procuratore Speciale da parte dell’Attorney General Merrick Garland nel gennaio 2023. Durante l’inchiesta, Hur e la sua squadra hanno intervistato Biden e hanno esaminato il materiale coinvolto.
Il focus dell’inchiesta, guidata da Robert Hur, era indagare sulla possibile rimozione non autorizzata e ritenzione di documenti classificati o altri record da parte di Biden dopo il suo mandato come vicepresidente.
Perché Biden non è perseguibile
Una ragione chiave per cui non sono state mosse accuse è la valutazione che, anche in assenza di una politica del DOJ contro l’accusa di un presidente in carica, non ci sono prove sufficienti per stabilire la colpevolezza di Biden oltre ogni ragionevole dubbio. Inoltre, ci sono opinioni legali di lunga data del Dipartimento di Giustizia che precludono efficacemente le accuse contro un presidente sedente.
Il rapporto di Hur ha criticato Biden per aver preso materiali classificati in modo improprio relativi all’aumento delle truppe in Afghanistan nel 2009 e per aver condiviso informazioni classificate con il ghostwriter della sua autobiografia del 2017. Nonostante ciò, il rapporto riconosce la cooperazione di Biden dall’inizio dell’inchiesta e traccia distinzioni nette tra il suo caso e quello dell’ex presidente Donald Trump, che affronta un’indagine simile sui documenti classificati.
Biden: un anziano con poca memoria
Le gaffes di Biden in questi anni non si contano. Nelle ultime settimane la situazione pare ulteriormente peggiorata. Durante un discorso, ha erroneamente riferito di aver parlato con il cancelliere tedesco Helmut Kohl riguardo agli eventi del 6 gennaio al G7 nel Regno Unito nel 2021, nonostante Kohl sia morto nel 2017. Questo incidente si aggiunge a un precedente errore in cui Biden ha confuso il presidente francese Emmanuel Macron con l’ex presidente François Mitterrand, che è morto nel 1996, durante un evento elettorale.
Un altro momento imbarazzante si è verificato quando, cercando di respingere le accuse riguardanti il suo declino cognitivo, Biden ha erroneamente identificato il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi come il leader del Messico, durante una conferenza stampa organizzata per affrontare tali preoccupazioni.
Ginevra Leone
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