Marzo 19, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

Riceviamo e pubblichiamo da Change.org: Susanna Ceccardi, Europarlamentare della Lega, si è domandata in diretta su SkyTg24: «Se c’è una donna africana che scappa dall’Ucraina, la devono accogliere?». Purtroppo la Ceccardi non è l’unica a pensarla così, per questo un gruppo di nigeriani preoccupati ha lanciato questa petizione: ci sono migliaia di giovani provenienti dal continente africano che si trovano in Ucraina per motivi di studio e ci sono moltissime testimonianza di persone con la pelle nera che vengono osteggiate nel superare i confini dell’Ucraina.

Le bombe fanno forse distinzione in base al colore della pelle?

No! C’è un’emergenza umanitaria in corso, e per questo si chiede alla comunità internazionale e alle forze di frontiera, di comportarsi in modo umano

Continuiamo a ricevere testimonianze di profughi di origine africana, principalmente studenti in Ucraina, che vengono in queste ore bloccati alla frontiera con gli altri Paesi. Tutto questo mentre i bombardamenti continuano incessantemente. 

Sono migliaia di giovani, principalmente da Nigeria, Ghana, Kenya, Sudafrica, Etiopia, Somalia che si trovano in Ucraina per motivi di studio. Ci stanno raccontando di essere stati abbandonati, e stiamo raccogliendo decine di testimonianze agghiaccianti come questa su Twitter

Secondo gli studenti, in alcune situazioni si sta dando priorità di passaggio agli ucraini, mentre in altre le persone di colore vengono osteggiate o si vedono addirittura rifiutare il passaggio alla frontiera. Su Twitter la sig. Sky ha dichiarato che in questo momento di crisi le persone dii colore, in particolare se migranti, sono esposte a pregiudizi e discriminazioni.

“È evidente che noi africani siamo visti come esseri inferiori”, dice Nze, uno studente costretto a viaggiare per diverse ore fino al confine polacco. “La maggior parte degli africani è ancora in viaggio per Lviv”, ha scritto in alcuni tweet venerdì.

La situazione sta destando preoccupazione tra gli osservatori che monitorano la diaspora africana e caraibica. Persino nei momenti di conflitto le persone nere si ritrovano a soffrire di più dei bianchi.

Una studentessa nigeriana di medicina al confine Medyka-Shehyni tra Polonia e Ucraina ha dichiarato di aver dovuto aspettare 7 ore per passare la frontiera. E che le guardie incaricate continuavano a fermare le persone nere mandandole in fondo alla fila, dicendo che devono far passare prima gli ucraini.

Sono circa 4,000 i nigeriani che stanno studiando in Ucraina. Si tratta del secondo gruppo per quantità di studenti internazionali, dopo gli 8,000 studenti dal Marocco. Diversi studenti nigeriani e le loro famiglie stanno esprimendo sui social media la loro preoccupazione sulla mancanza di assistenza da parte del governo, e sulle discriminazioni razziali da parte delle forze dell’ordine ai posti di blocco delle frontiere.

Chiediamo inoltre al governo della Nigeria di organizzare tempestivamente dei trasferimenti a casa per tutti gli studenti nigeriani bloccati in Ucraina, proprio come ha fatto il governo indiano. I rappresentanti degli studenti nigeriani in Ucraina hanno tentato più volte di mettersi in contatto con la propria Ambasciata a Kiev senza ricevere alcuna risposta. È davvero una situazione penosa!

Le nostre richieste:

  1. Alle autorità di frontiera ucraine: fermate le discriminazioni verso gli africani e le persone di colore, e permettete a loro e gli altri gruppi marginalizzati un passaggio sicuro nei Paesi vicini
  2. All’Unione Africana: chiedete pubblicamente che gli africani vengano protetti, e organizzate per loro dei voli per mettersi al sicuro. È il momento di mobilitarsi per l’Africa.
  3. Al Governo della Nigeria, in particolare: occupatevi con urgenza di evacuare gli studenti nigeriani bloccati in Ucraina, e di permettere un rientro sicuro e veloce in Nigeria anche a coloro che hanno già oltrepassato il confine.
  4. Alla Polonia, Romania e tutti i Paesi dell’Europa dell’est: garantite un asilo temporaneo per gli studenti africani che stanno scappando dall’Ucraina, in attesa che questi possano essere evacuati nei rispettivi Paesi.

Chiediamo che le autorità di frontiera ucraine si comportino umanamente, e che tutti siano trattati con dignità.

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