Secondo Il capo della protezione civile, Borrelli: “Dovremo stare a casa anche l’1 maggio”. Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1 maggio lo passeremo chiusi in casa? “Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane”. Dichiarazioni rilasciate a ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio 1 ribadendo la necessità di avere “comportamenti rigorosissimi”. Il coronavirus, ha aggiunto, “cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze” per diverso tempo.

Borrelli ha fornito alcune indicazioni sulla cosiddetta “fase 2” di convivenza con il coronavirus: potrebbe iniziare a metà maggio, ha spiegato, anche se al momento non c’è alcuna certezza. Il capo della Protezione civile ha ricordato che se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete di contagi, spetterà agli esperti del comitato-tecnico scientifico deciderlo. E su questo si sta già lavorando.
Borrelli: “Dovremo stare a casa anche l’1 maggio”
Il governo «ha garantito alle Regioni le risorse per i dispositivi di protezione individuale e per quelli necessari al superamento dell’emergenza», ha continuato Borrelli. In risposta a chi gli chiedeva dell’ennesimo scontro tra Governo e Regioni.
E a chi gli chiedeva se fosse necessario alla fine dell’emergenza rivedere il titolo V della Costituzione per evitare in futuro gli stessi problemi e gli stessi balletti sulle responsabilità che si stanno verificando oggi, Borrelli ha risposto che «è evidente». Sulla sanità «ci vuole una regia unitaria forte condivisa e coesa, credo che ci sarà da ripensare al modello organizzativo ma io sono un tecnico e mi limito a rispondere alle disposizioni vigenti».
La fase due però deve ripartire anche con una programmazione che tenga conto degli effetti deleteri che queste scelte stanno avendo sull’economia italiana.