Ottobre 18, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

Il 6 ottobre 1924 segnò un momento storico per l’Italia: la prima trasmissione radiofonica del Paese andò in onda, inaugurando una nuova era nella comunicazione di massa. In occasione del centenario di questo evento, Roma ha ospitato una celebrazione organizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ e Rai Radio 3. Oltre 300 studenti provenienti da scuole del Lazio hanno partecipato attivamente all’evento, esplorando il passato e il futuro della radio.

Un secolo di radio italiana

Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, ha ricordato come la radio abbia rappresentato “l’espressione della storia italiana, tra luci e ombre”. Attraverso i decenni, la radio ha fatto parte della vita quotidiana, dai periodi più oscuri della storia del Paese fino agli anni di rinascita e cambiamento. La sua capacità di informare, ispirare e unire è rimasta invariata.

La radio nei conflitti: un ponte tra le comunità in difficoltà

La radio non è solo un mezzo di comunicazione, ma anche uno strumento chiave nei momenti di crisi e conflitto. Come ha sottolineato Andrea Borgnino, giornalista e conduttore radiofonico su RaiPlaySound, la radio continua a essere utilizzata come mezzo di informazione durante i conflitti attuali, come quelli in Ucraina e a Gaza. Nei primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina, le trasmissioni radiofoniche erano spesso l’unico mezzo affidabile per diffondere informazioni, mentre in altre situazioni sono state utilizzate per trasmettere messaggi falsi al nemico.

Anche la BBC ha utilizzato la radio per comunicare informazioni cruciali alla popolazione civile di Gaza, mentre le trasmissioni libanesi sono state hackerate per avvisare la popolazione dell’imminente bombardamento. Questi esempi dimostrano come, nonostante l’avvento di tecnologie sempre più sofisticate, la radio rimanga uno strumento vitale per la sopravvivenza e la comunicazione in tempi di crisi.

Il valore educativo della radio per le nuove generazioni

L’evento di celebrazione ha visto la partecipazione attiva degli studenti del Lazio, coinvolti attraverso esperienze di realtà virtuale e un podcast a puntate dedicato a Guglielmo Marconi in versione fantasy. Anna Paola Sabatini, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, ha elogiato la curiosità e l’entusiasmo dimostrato dagli studenti, sottolineando l’importanza storica della radio come strumento di innovazione sociale e culturale. “L’innovazione della radio, 100 anni fa, ha rappresentato una vera rivoluzione per la società, un mezzo che ha cambiato il modo di comunicare e ha aperto nuove prospettive”, ha dichiarato Sabatini.

Guglielmo Marconi, che è stato presidente del CNR dal 1927 al 1937, vedeva la radio come una tecnologia al servizio dell’umanità, capace di unire le persone. Questo messaggio è ancora attuale, soprattutto in un’epoca in cui le connessioni digitali sono pervasive, ma le relazioni personali possono sembrare più distanti. “Marconi ha guardato al futuro, ha immaginato una tecnologia che potesse abbattere le barriere e avvicinare le persone, e la radio ha mantenuto questa promessa”, ha aggiunto Maria Chiara Carrozza.

La radio oggi: una capacità di adattamento senza pari

Andrea Montanari, direttore di Radio 3, ha sottolineato l’importanza e la vitalità attuale della radio, una delle poche tecnologie di massa a non essere scomparsa sotto il peso della digitalizzazione. A differenza della carta stampata, che negli ultimi anni ha subito un forte declino, la radio ha saputo adattarsi e resistere, mantenendo la propria identità e trovando nuovi modi per raggiungere il pubblico. “La radio è profondamente diversa dagli altri mezzi – mantiene sempre la sua identità, e per questo credo che abbia un grande futuro”, ha affermato Montanari.

In questo centenario, la radio si conferma come uno dei mezzi di comunicazione più flessibili e adattabili, capace di rispondere alle sfide del tempo e rimanere uno strumento essenziale per l’informazione, la cultura e la connessione tra le persone. La celebrazione della prima trasmissione radiofonica italiana non è solo un’occasione per ricordare il passato, ma anche per guardare al futuro con speranza e determinazione, nella consapevolezza che la radio continuerà a svolgere un ruolo centrale nella società.

Cristina Ferrari

Leggi anche

Show Full Content
Previous Cos’è Hezbollah? Storia, conflitti e legami con l’Iran
Next Dieci canzoni dedicate alla radio
Close

NEXT STORY

Close

Stefano Alloero “Essequadro” History of Art

Luglio 18, 2020
Close