Il documentario One to One: John & Yoko, diretto dal regista scozzese Kevin MacDonald, offre uno sguardo intimo e approfondito sui primi anni newyorkesi di John Lennon e Yoko Ono, esplorando non solo la loro vita familiare e artistica, ma anche il loro impegno politico. Questo film, presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, e successivamente al festival di Telluride, si distingue per l’accesso esclusivo agli archivi personali di Lennon e per l’utilizzo di materiali inediti, che includono filmati casalinghi e registrazioni private della coppia.
Affinità stilistiche con i ciclostili degli anni ’70
Il documentario utilizza uno stile visivo e narrativo che richiama i ciclostili degli anni ’70, strumento tipico dei movimenti radicali e controculturali di quell’epoca. Questo richiamo non è casuale: riflette l’impegno di Lennon e Ono nelle battaglie politiche e sociali di quegli anni, quando la coppia si trasferì a New York e si immerse nelle lotte per i diritti civili e contro la guerra del Vietnam. I ciclostili, con il loro caratteristico aspetto grezzo e diretto, rappresentavano una forma di comunicazione immediata e accessibile, che ben si sposa con l’approccio radicale e non convenzionale di Lennon e Ono all’attivismo politico. Il film, attraverso questo stile, immerge lo spettatore in un contesto storico di grande fermento, evocando l’urgenza e la passione che animavano l’epoca
L’impegno politico di Lennon e Ono
Il documentario sottolinea come Lennon e Ono abbiano utilizzato la loro fama non solo per promuovere la musica, ma anche per sostenere cause politiche e sociali. Gli anni trascorsi a New York sono stati segnati da un intenso attivismo, in cui la coppia si schierava apertamente contro la guerra in Vietnam, partecipava a manifestazioni per i diritti civili e organizzava eventi benefici. Un momento chiave di questo impegno fu il concerto One to One al Madison Square Garden il 30 agosto 1972, l’unico concerto completo che Lennon tenne dopo la separazione dai Beatles. Questo evento, organizzato per raccogliere fondi per la famigerata Willowbrook State School, evidenzia la dedizione di Lennon e Ono verso le cause umanitarie, nonostante il disinteresse di altre celebrità del loro tempo.
Una nuova luce su John & Yoko
Uno degli aspetti più sorprendenti del documentario è la luce nuova che getta sulla relazione tra John e Yoko, spesso criticata e fraintesa nel corso degli anni. Il film mostra non solo la loro vita pubblica, ma anche momenti privati di grande tenerezza, come Lennon che gioca con il figlio Sean o Yoko che si prende cura della famiglia. Queste immagini contribuiscono a smentire alcuni dei miti più persistenti, come l’idea che Yoko Ono fosse la causa della separazione dei Beatles. Al contrario, One to One celebra la loro collaborazione artistica e il loro impegno comune per un mondo migliore, mostrando come la loro relazione fosse basata su un profondo rispetto reciproco e una visione condivisa della vita.
L’eredità di John & Yoko nell’arte e nella politica
Il documentario si conclude riflettendo sull’eredità duratura di Lennon e Ono, sia come artisti che come attivisti. Le loro canzoni, come “Imagine”, continuano a risuonare come inni di pace e speranza, mentre il loro impegno politico rimane un esempio di come la celebrità possa essere usata per scopi più grandi del semplice intrattenimento. Kevin MacDonald, con questo film, non solo racconta una storia d’amore e di musica, ma ci invita a riflettere su come la passione e l’impegno possano davvero fare la differenza in un mondo spesso dominato dall’apatia e dal cinismo.
“One to One: John & Yoko” non è solo un documentario sulla vita di due icone, ma un richiamo a guardare al passato per trovare ispirazione e continuare a lottare per un futuro migliore.
Cristina Ferrari
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