Ottobre 30, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

NOI non erano solo canzonette, Pesaro Città Creativa Unesco della Musica accoglie un nuovo progetto espositivo che vede protagonista la “musica d’autore” specchio della nostra storia recente e strumento di esplorazione e interpretazione delle grandi trasformazioni politiche e sociali di quel periodo.

Visitabile fino all’11 ottobre, sarà un evento a 360 gradi, una grande rappresentazione della storia italiana recente dal 1958 al 1982: venticinque anni rivoluzionari sotto tutti gli aspetti, sociali, etici ed economici del nostro Paese, raccontati attraverso la Musica, che ha saputo parlarne il linguaggio, descriverne i fatti, respirarne il clima e restituirne le emozioni.

Racchiusa fra due abbracci, quello di Domenico Modugno sul palco di Sanremo 1958 e quello di Paolo Rossi nella notte di Madrid che nel 1982 laureò l’Italia campione del mondo, la mostra procede cronologicamente a toccare ogni aspetto della vita sociale, del costume, della cronaca, del lavoro e dei cambiamenti nelle convinzioni etiche e morali di quegli anni.

A costante contrappunto, 100 opere musicali italiane

selezionate nel repertorio di quel periodo, costituiscono una chiave di lettura e approfondimento. Un “passo a due” fra musica e società, dove gli stili di vita, le mode, le relazioni interpersonali e perfino le stesse istanze sociali sono influenzati l’uno dall’altra e viceversa.

Non erano solo canzonette, a Pesaro una grande rappresentazione della storia italiana recente dal 1958 al 1982:grande sotto tutti gli aspetti,

Una canzone, non meno di un libro o di un dipinto, sa riflettere il momento storico in cui è stata immaginata, scritta e cantata. Non esistono canzonette, infatti, solo canzoni, e sono state trattate per quello che sono: contributi culturali di importanza critica per il passato, il presente e il futuro della nostra società. Nei grandi avvenimenti come in quelli di minor rilievo, la musica narra, descrive, talvolta preconizza e, infine, fissa nella memoria.

Il percorso espositivo è suddiviso in quattordici aree tematiche

in grado di coinvolgere tanto chi quegli anni li ha vissuti in prima persona, quanto le generazioni più giovani, in un comune percorso di immersione nella memoria collettiva italiana. Dalla grande immigrazione verso le città del Nord della fine degli anni Cinquanta, sino al disimpegno che ha configurato gli anni Ottanta.

Noi non eravamo solo canzonette

Si parte da Palazzo Mosca – Musei Civici con le sezioni: “Volare” penso che un sogno così non ritorni mai più, “Il Treno del sole” come è bella la città come è viva la città, “Il Boom” il mutare del profilo delle città e delle campagne, “Carosello” l’avvento del consumismo, “Abbronzatissimi” la conquista del tempo libero e delle vacanze di massa, “L’Esercito del Surf” i giovani quale nuovo soggetto sociale e “Pensiero Stupendo” con il lungo cammino dell’emancipazione femminile.

Il percorso prosegue al Museo Nazionale Rossini

con le sezioni: “C’era un ragazzo che come me” le rivendicazioni sociali e i movimenti studenteschi, “Contessa” lotte operaie, “La locomotiva” il terrorismo, “Musica ribelle” le radio libere, “La febbre del sabato sera le discoteche, “Splendido Splendente” il riflusso che darà inizio agli edonistici anni ’80 ed infine “il Mundial” la notte che ci cambiò per sempre.

Il percorso prosegue al Museo Nazionale Rossini con le sezioni: “C’era un ragazzo che come me” le rivendicazioni sociali e i movimenti studenteschi, “Contessa” lotte operaie, “La locomotiva” il terrorismo, “Musica ribelle” le radio libere, “La febbre del sabato sera le discoteche, “Splendido Splendente” il riflusso che darà inizio agli edonistici anni ’80 ed infine “il Mundial” la notte che ci cambiò per sempre.

La fruizione musicale in mostra è a più livelli: dall’audio diffuso nelle varie sale, alle opere ascoltabili singolarmente grazie alle più recenti tecnologie, agli speaker direzionali per i filmati d’epoca. I 100 brani scelti, utilizzando un criterio di massima inclusività, da Peppino di Capri a Francesco Guccini, da Patty Pravo a Fabrizio De André, sono in grado di trasmettere, anche a chi non c’era, il senso profondo di quella musica e di quegli anni.

Il repertorio iconografico, a corredo della mostra, proviene in parte dagli inestimabili archivi Publifoto IntesaSanpaolo e in parte dall’archivio storico de il Resto del Carlino, le cui immagini, destinate ai quotidiani, ai rotocalchi e ai settimanali illustrati dell’epoca, restituiscono lo sguardo del fotoreporter di cronaca e la sua grande abilità di rappresentare in modo acuto, profondo e preciso le molteplici realtà italiane

Noi non erano solo canzonette

Le opere video provengono dagli archivi delle Teche RAI, oltre che dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, un centro di conservazione, valorizzazione e diffusione del patrimonio audiovisivo prodotto dalle imprese italiane.

L’allestimento della Mostra è a cura della designer Francesca Seminatore, con le installazioni audio-video di Daniele Perrone.

ORARI

Palazzo Mosca – Musei Civici, piazzetta Mosca 29, 61121 Pesaro PU Luglio – settembre > da martedì a domenica e festivi h 10-13 / 16.30-19.30 Ottobre > da martedì a giovedì h 10-13; da venerdì a domenica e festivi h 10-13 / 15.30-18.30 Museo Nazionale Rossini, via G. Passeri 72, 61121 Pesaro PU da martedì a domenica e festivi h 10-13 / 15-18

BIGLIETTI

INTERO € 10 RIDOTTO € 8 gruppi e convenzioni INGRESSO LIBERO minori di 19 anni

INFO

0721 387541 biglietteria Musei Civici
0721 192 2156 biglietteria Museo Nazionale Rossini
pesaro@sistemamuseo.it | www.pesaromusei.it | www.mostranoi.it

Show Full Content
Previous Villa Pignatelli, la casa dei due musei
Next Stefano Alloero “Essequadro” History of Art
Close

NEXT STORY

Close

John & Yoko: amore, musica e politica nel documentario di Kevin MacDonald

Agosto 31, 2024
Close