Aprile 27, 2024
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Nessuno cambia se non per volontà propria: ecco una grande verità che dobbiamo tenere a mente.
Nel corso della storia (e la letteratura sia passata che attuale può farmi da testimone) uno degli stereotipi più nominati è stato quello della “sindrome della crocerossina”. 
Mi pesa dover parlare solo al femminile (almeno in questo paragrafo), ma si sa che

alle volte noi donne abbiamo la tendenza a voler cambiare i nostri partner, non tenendo conto dei desideri reciproci

Le storie che leggiamo non ci aiutano, perché danno man forte a questa idea assurda. 
Soprattutto nell’ultimo decennio, l’editoria ha dato largo spazio a storie nelle quali le protagoniste, quasi fossero Beatrice rediviva, portavano il loro partner al cambiamento. Anche inconsciamente, aggiungerei. 
I romanzi hanno chiaramente perso l’intento didattico che avevano un tempo, decretando, di conseguenza, la nascita di falsi miti come questo. 

Ciò nonostante, non mi sembra il caso di accanirmi solo sul genere femminile. Non si può mai generalizzare, proprio per questo sono sicura che ci saranno stati casi nei quali le parti erano inverse e i maschi avranno cercato di cambiare le donne. 

La questione potrebbe essere liquidata facilmente:

si cambia solo se si vuole

Altrimenti, si va allo sbaraglio. Non troverete mai, in natura, un uomo o una donna che siano cambiati per volontà di altri; troverete, al contrario, persone che hanno deciso di cambiare per il proprio partner. 
Eppure, non c’è nulla di scontato in ciò: il cambiamento funziona solo quando è consono alla propria persona e alle proprie predisposizioni, altrimenti è un fallimento, altrimenti porta allo sbaraglio.

Tempo fa scorrendo il feed di Facebook mi imbattei nel commento di due fidanzati a un post sul cambiamento. Nello specifico, il post diceva qualcosa di simile a “Non cambiare mai”. 
La fidanzata taggava il fidanzato e gli scriveva: “Speriamo che tu non cambierai mai”. 
Lui le rispondeva: “Tranquilla, amore. Non cambierò”. 

Passerei per una persona presuntuosa se dicessi che nel leggere quello scambio mi sfuggì (e mi sfugge ancora) un risolino sarcastico?

Non perché io voglia sentenziare sulla coppia in quanto tale, ovvio. Ciò che ancora scatena la mia amara ironia è l’ingenuità che permea le parole riportate, quel velato divertimento di chi non prende la cosa sul serio, di chi vede il cambiamento (in questo caso) come l’ultima “disgrazia” che possa accadere. 

Come suol dire, siamo passati da un eccesso all’altro: dalla convinzione di poter cambiare l’altro alla convinzione che l’altro non cambierà mai. 

Come diceva Eraclito, però, non c’è nulla di immutabile se non l’esigenza di cambiare, e di fatto una relazione dovrebbe favorire il cambiamento (quello naturale, quello che viene da dentro) e la crescita personale, non ostacolarla. 

L’essere umano, si sa, non è mai soddisfatto

alle volte noi donne abbiamo la tendenza a voler cambiare i nostri partner, non tenendo conto dei desideri reciproci

Cerchiamo di cambiare l’altro perché tutti puntiamo allo stesso obiettivo: trovare una persona che faccia al caso nostro. 
Così, pur di esaudire il nostro desiderio, finiamo col vedere l’altro come un mucchio di ceramica modellabile: “se ho un coperchio circolare, devo fare tutto il possibile per plasmare un contenitore con lo stesso diametro”. 

Altre volte invece cerchiamo di non cambiare affatto l’altro perché ci sembra di aver trovato un incastro perfetto (e qui penso alla coppia della quale ho parlato prima), e così perdiamo di vista la realtà dei fatti, ossia che il cambiamento – quello spontaneo – è nella natura dell’uomo.

L’ho scritto nel primo articolo e lo ripeto anche qui: l’innamoramento non possiamo controllarlo, ma l’amore sì, e l’amore è tutto fuorché egoismo. 

Ciò che davvero desideriamo, nel profondo della nostra anima, è essere accettati per ciò che siamo e per ciò che diventiamo

Cercare di plasmare il proprio partner per soddisfare le proprie necessità non è amore, ma non è neppure definibile come un atteggiamento da condannare. 
E’ solo la nostra umanità, la nostra necessità di essere corrisposti e di trovare l’appoggio più totale a dettare le regole di questo comportamento. 
Pensiamo di vedere in quel qualcuno del potenziale, una possibile Eva al nostro Adamo, e ci convinciamo di aver vinto… finché, a nostre spese, non ci rendiamo conto di quanto la vittoria sia stata fasulla.  

Maria Francesca Ruscitto

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