Ottobre 18, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

L’ex assistente doveva essere disponibile H24 e sette giorni su sette, doveva chiedere il permesso per andare al bagno o fare la doccia. I racconti delle violenze in 88 pagine di denuncia che Lauren Pisciotta ha sporto contro Kanye West, rapper e produttore, noto anche come Ye. La sua ex assistente personale, ha sporto una denuncia rivelando dettagli scioccanti riguardo a presunti abusi sessuali, violenze psicologiche e sfruttamento sessuale di donne.

Le accuse contro Kanye West non iniziano durante il periodo lavorativo di Pisciotta per lui, ma in una festa organizzata da Puff Daddy, anche lui al centro di uno scandalo #MeToo

Durante una serata a Santa Monica, nel suo studio di registrazione, Kanye avrebbe costretto gli ospiti, inclusa Pisciotta, a bere contro la loro volontà. Lauren Pisciotta ricorda che, dopo pochi sorsi, perse il controllo del suo corpo e, al risveglio il giorno dopo, non riuscì a ricordare nulla di quanto accaduto. Solo anni dopo, Kanye West avrebbe ammesso di aver approfittato di lei quella notte.

Le accuse contenute nella denuncia vanno oltre la singola serata. Secondo il racconto di Pisciotta, Kanye West avrebbe creato un ambiente lavorativo abusivo e tossico, in cui lei era costretta a rimanere disponibile 24 ore su 24. Addirittura dovendo chiedere il permesso persino per svolgere attività quotidiane come andare in bagno o fare la doccia. Kanye esercitava un controllo completo su di lei e altre dipendenti, creando un clima di paura e sottomissione.

Uno dei dettagli più inquietanti della denuncia riguarda il presunto sfruttamento sessuale di donne che Kanye West assumeva nelle sue aziende

Contratti ambigui e accordi di riservatezza stringenti. Queste donne, secondo Pisciotta, venivano usate non solo per soddisfare i desideri sessuali del rapper, ma anche per essere offerte ai suoi amici e partner commerciali. Spesso in cambio di vantaggi nelle trattative. Lauren Pisciotta ha riferito di essere stata personalmente offerta come “regalo” a una celebrità di alto profilo. Fortunatamente rifiutò l’offerta e la mise in guardia.

Secondo l’ex assistente, la vera natura di Kanye West sarebbe «predatoria, aggressiva, compulsiva, volgare, perversa e spaventosamente calcolatrice». Pisciotta lo ha definito un «adescatore premeditato e sadico» che ha usato la sua fama e la sua posizione per soddisfare la sua «insaziabile gratificazione sessuale» e i suoi «desideri animaleschi». 

Kanye West, secondo la denuncia, nutriva perversioni sessuali particolarmente disturbanti, tra cui la fantasiosa idea di fare sesso con le madri delle sue vittime sessuali

La stessa Pisciotta ha fornito lo screenshot di un messaggio inviato il 28 settembre 2022 alla compagna Bianca Censori che diceva: «Voglio fottere tua madre. Prima che se ne vada» e poi una domanda per la stessa Pisciotta: «Devo aggiungere che intendevo dire che voglio che lei mi guardi mentre scopo sua madre?». Stessa perversione espressa qualche mese prima, a giugno, per una modella del quale non è stato fatto il nome ma che il Daily Mail assicura essere di «Serie A»: «Come faccio a dirle che devo fottere sua madre?».

La gelosia di Kim Kardashian

La storia della violenza non sarebbe venuta fuori se non qualche tempo dopo, quando Lauren Pisciotta era diventata l’assistente di Ye, indotta da questo per un milione di dollari ad abbandonare la redditizia attività su OnlyFans. Tutto fu messo a tacere finché il rapporto tra i due non diventò sospetto per l’ex moglie Kim Kardashian. Ye e la Pisciotta, che non avrebbero mai avuto una relazione amorosa. Stavano concordando un messaggio alla Kardashian per smentire loro implicazioni sentimentali, ma proprio in quel frangente Ye sembrerebbe essersi tradito, ammettendo alla propria assistente di non poter negare alla moglie di essere stati intimi, proprio per quanto successo in quella festa a Santa Monica. E fu così che Lauren Pisciotta scoprì di essere stata violentata dal suo capo. E quando lei ribadì di non ricordare nulla dell’accaduto, lui rispose ridendo: «Alle donne piace dire di non ricordare».

Un sistema di controllo e abuso

Il racconto di Pisciotta non si limita solo agli abusi personali subiti. Descrive un sistema di controllo ossessivo e violento all’interno delle aziende di Kanye West, dove le donne venivano ridotte a oggetti sessuali e i dipendenti erano soggetti a umiliazioni e minacce. Secondo la denuncia, Kanye aveva l’abitudine di filmare e documentare ogni abuso, vantandosi delle sue conquiste davanti ai collaboratori. Questo comportamento non solo evidenzia un atteggiamento predatorio, ma mostra anche la mancanza di rispetto per la privacy e la dignità delle persone coinvolte​.

Accuse di antisemitismo e riferimenti al nazismo

La denuncia di Lauren Pisciotta fornisce una dettagliata spiegazione riguardo la notte dell’8 ottobre 2022, in cui Kanye West pubblicò su Twitter un messaggio antisemita. Secondo Pisciotta, quella notte il rapper era furibondo perché non era riuscito a ottenere una suite d’albergo all’altezza delle sue aspettative. Ciò lo portò a sfogarsi con un monologo carico di odio contro gli ebrei. Dopo aver postato il tweet incriminato, Kanye contattò Pisciotta chiedendole di rileggere i suoi post, poiché questi lo eccitavano.

La denuncia prosegue con accuse riguardanti la sua ammirazione per Hitler e il nazismo. Ammirazione espressa in numerosi monologhi in cui dichiarava la sua “guerra con gli ebrei” e la sua ossessione per l’Olocausto. In una circostanza, Kanye avrebbe chiesto a un grafico di disegnare una svastica, e quando questi si rifiutò, Ye lo minacciò di licenziamento. Pisciotta descrive ulteriori episodi in cui Kanye utilizzava il saluto nazista “Heil Hitler!” e paragonava se stesso a Hitler, definendo il suo team “il suo esercito”. Questi comportamenti inquietanti si ripetevano frequentemente nel contesto lavorativo, contribuendo a creare un ambiente di terrore per chiunque lavorasse con lui.

Cristina Ferrari

Leggi anche

Show Full Content
Previous La pericolosa challenge della Sex Roulette
Next L’audiovisivo italiano vale 2 miliardi
Close

NEXT STORY

Close

L’8 marzo non è la festa della donna

Marzo 8, 2021
Close