Oggi è il Caffè Day, un evento speciale dedicato alla bevanda che accompagna milioni di persone in tutto il mondo. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare sulle origini del caffè, promuovere le pratiche sostenibili nella sua coltivazione e celebrare la sua lunga storia e il ruolo culturale che ha acquisito in molte società. Questa giornata è un’opportunità per esplorare non solo il gusto inconfondibile del caffè, ma anche la sua importanza sociale, economica e culturale.

La storia del caffè

Questa bevanda ha origini antiche che risalgono a secoli fa, e ci sono molte leggende intorno alla sua scoperta. Si dice che il primo a scoprirne le proprietà stimolanti sia stato un pastore etiope di nome Kaldi, che notò come le sue capre diventassero più energiche dopo aver mangiato alcune bacche rosse di un arbusto. Da lì, la bevanda si diffuse in tutto il mondo arabo, dove divenne un pilastro culturale, e poi, grazie alle rotte commerciali, si propagò in Europa e nelle Americhe.

Le prime caffetterie iniziarono a emergere nel XVI secolo, in Medio Oriente e in Nord Africa, e divennero luoghi di incontro per conversazioni, affari e cultura. Da lì, il caffè raggiunse le città europee, diventando presto una bevanda amata da intellettuali, artisti e commercianti. Oggi, il caffè è una delle merci più commerciate al mondo.

Falsi miti

Molti falsi miti circolano attorno ad esso. Tra questi, c’è la convinzione che il caffè disidrati: in realtà, il caffè contiene acqua e, se consumato con moderazione, può contribuire all’idratazione quotidiana. Un altro mito è che sia dannoso per il cuore. Studi recenti dimostrano che, se consumato nelle giuste quantità (fino a 3-4 tazze al giorno), non aumenta il rischio di malattie cardiache e può persino avere effetti positivi sulla salute del cuore. Infine, alcuni credono che il caffè sia dannoso per il sonno. Sebbene la caffeina possa influenzare il riposo se consumata in eccesso o nelle ore serali, in generale non è la causa di disturbi del sonno se si presta attenzione ai tempi di assunzione.

Perché fa bene bere il caffè

Il caffè, se consumato con moderazione, ha molti benefici per la salute. Contiene antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi, proteggendo le cellule dai danni. Può anche migliorare la memoria a breve termine e la concentrazione grazie alla presenza di caffeina, che stimola il sistema nervoso centrale. Inoltre, alcuni studi hanno suggerito che il consumo regolare di caffè può ridurre il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer, così come il diabete di tipo 2.

Il caffè è anche collegato a una riduzione del rischio di alcuni tumori, tra cui il cancro al fegato e al colon. Tuttavia, è importante ricordare che questi benefici si applicano al caffè nero o con poca aggiunta di zucchero o latte; bevande troppo zuccherate o arricchite da creme possono eliminare molti di questi effetti positivi.

Il culto del caffè a Napoli

A Napoli, il caffè non è solo una bevanda: è un vero e proprio rito. La preparazione del caffè richiede attenzione e precisione, che si tratti di utilizzare la tradizionale “caffettiera napoletana” o la moka. Il caffè napoletano è noto per essere forte, denso e con un aroma che riempie le strade della città. La cultura del caffè a Napoli è anche legata al concetto del “caffè sospeso”, una tradizione di solidarietà che consente ai clienti di pagare un caffè in anticipo per chi non può permetterselo. Questo gesto, nato nei tempi di povertà, riflette lo spirito di comunità e l’importanza del caffè come momento di condivisione e inclusione sociale.

Una tazzina di caffè è molto più di una semplice bevanda: racchiude in sé ritualità, cultura e momenti di connessione. Ogni sorso rappresenta una pausa, un attimo di riflessione o una condivisione con amici e colleghi. Bere un caffè è un piccolo piacere quotidiano che accompagna milioni di persone, un gesto che risveglia i sensi e crea legami. Inimmaginabile un mondo senza “na tazzulella ‘e cafè”.

Francesca Rampazzo

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