Ottobre 8, 2024
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La musica, soprattutto quella rock, ha nel suo DNA uno spirito ribelle e provocatorio. Spesso ha sfidato le istituzioni religiose, incluso il Papa e la Chiesa cattolica. Canzoni come “God” e “Immagine” di John Lennon, oppure opere come quelle dedicate ai vangeli aprocrifi di De Andrè sono solo alcuni esempi di come gli artisti hanno utilizzato la propria musica per esprimere scetticismo e critiche verso la religione organizzata. Ecco dieci canzoni contro la Chiesa e i Papa.

Dieci canzoni contro la Chiesa e il Papa

1. The Pope Song – Tim Minchin

“The Pope Song” è stata scritta da Tim Minchin nel 2010 in risposta agli scandali di abusi sessuali nella Chiesa cattolica e alle accuse che Papa Benedetto XVI avesse protetto i preti colpevoli di pedofilia. Minchin utilizza un linguaggio volutamente esplicito e provocatorio per esprimere la sua rabbia e indignazione verso le azioni della Chiesa, sostenendo che la gravità degli abusi è molto più offensiva di qualsiasi linguaggio volgare possa utilizzare​. Durante il suo tour negli Stati Uniti nel 2011, una compagnia di noleggio di pianoforti a Dallas annullò il contratto con Minchin, definendolo un “odiatore di Dio” e un “demone”. Questo episodio evidenzia la forte reazione che la canzone suscitò, dimostrando quanto fosse divisiva e controversa anche al di fuori del contesto musicale​

2. God – John Lennon

“God” è una traccia dell’album di John Lennon del 1970, “John Lennon/Plastic Ono Band”. La canzone rappresenta una forte dichiarazione di individualismo e di rigetto delle istituzioni religiose e delle figure mitiche, inclusi Dio, Gesù, Buddha, e perfino i Beatles. Lennon esprime la sua filosofia personale, affermando di credere solo in sé stesso e nella sua relazione con Yoko Ono, descrivendo il resto come illusioni o miti che non hanno più significato per lui. L’uscita di “God” ha suscitato controversie significative, soprattutto per la sua affermazione “God is a concept by which we measure our pain” e per la lista delle cose in cui Lennon dichiara di non credere.

3. Take Me to Church – Hozier

“Take Me to Church” è stata rilasciata nel 2013 come singolo di debutto di Hozier. La canzone critica fortemente le istituzioni religiose, evidenziando come spesso manipolino le credenze e i comportamenti delle persone. La traccia è stata scritta da Hozier in un momento di frustrazione per le posizioni della Chiesa cattolica sull’omosessualità e su altre questioni morali. Cresciuto in Irlanda, Hozier ha affrontato direttamente l’influenza della Chiesa sulla società e ha voluto esprimere il suo dissenso attraverso questa potente canzone​.

4. Il Testamento di Tito – Fabrizio De André

Tratta dall’album “La Buona Novella” del 1970. L’album è ispirato ai Vangeli apocrifi e racconta la vita di Gesù attraverso diverse prospettive. In particolare, “Il Testamento di Tito” offre una reinterpretazione dei Dieci Comandamenti dal punto di vista di Tito, il buon ladrone crocifisso accanto a Gesù. La canzone esplora le contraddizioni e le ipocrisie delle leggi religiose quando sono applicate senza considerare le esperienze e le sofferenze umane​.

5. Quelli che benpensano – Frankie Hi-NRG MC

“Quelli che benpensano” critica duramente l’ipocrisia di chi frequenta la chiesa ma non pratica i suoi valori. Frankie Hi-NRG MC descrive le “mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica” come “mani ipocrite” che compiono azioni moralmente discutibili durante la settimana. Critica coloro che si mostrano devoti in pubblico ma firmano petizioni per lo sgombero degli immigrati e usano la religione come facciata per giustificare il proprio comportamento discriminatorio e arrogante​.

5. Bianchezza – Pierangelo Bertoli

Pubblicato nell’album “Album” del 1982. La canzone è una critica feroce e diretta alla Chiesa Cattolica e al Papa, descrivendo in modo provocatorio il contrasto tra la ricchezza e il potere del clero e la povertà e l’oppressione della gente comune. Bertoli utilizza immagini forti per rappresentare il clero come una forza ipocrita e repressiva, richiamando eventi storici come l’Inquisizione e le Crociate, e criticando il presente della Chiesa come una continuazione di quel passato oscuro​. Bertoli denuncia l’ipocrisia della Chiesa attraverso versi che descrivono il Papa con “il tuo trono su tanti morti e la ricchezza senza lavoro”.

6. Un prete – Simone Cristicchi

Scritto nel 2005. La canzone critica apertamente la figura del prete e l’influenza della Chiesa cattolica sulla società. Cristicchi descrive il brano come uno sfogo giovanile dai toni forti, esprimendo disapprovazione per l’opulenza e l’ipocrisia del clero. La canzone è stata censurata e non è mai stata pubblicata ufficialmente, ma è reperibile in versioni non ufficiali online.

7. Paparock – Decibel

Band italiana di punk rock, rilasciata nel 1978. Il brano fa parte dell’album “Punk” e rappresenta una critica esplicita alla figura del Papa e alla Chiesa cattolica. La canzone è caratterizzata da un tono provocatorio e irriverente, tipico dello stile punk dell’epoca. La band, guidata da Enrico Ruggeri, utilizza “Paparock” per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’istituzione ecclesiastica e delle sue influenze sulla società​. Il testo ironizza sul ruolo del Papa, rappresentandolo come una figura che si contrappone ai valori autentici e spirituali della religione, enfatizzando l’incoerenza tra la ricchezza e l’opulenza del clero e gli insegnamenti di povertà e umiltà del cristianesimo.

8. Burn the Witch – Radiohead

La canzone è stata pubblicata come singolo principale dall’album “A Moon Shaped Pool” dei Radiohead nel 2016. Il brano è stato sviluppato per oltre un decennio, con il titolo apparso già nelle sessioni per l’album “Kid A” del 2000. utilizza il simbolismo delle cacce alle streghe, spesso orchestrate dalla Chiesa cattolica, per criticare l’intolleranza e la persecuzione religiosa. Il video musicale rappresenta un villaggio che pratica un sacrificio umano, evocando le pratiche storiche di caccia alle streghe sostenute dalla Chiesa. Frasi come “Abandon all reason” e “Burn the witch” sottolineano l’irrazionalità e la cecità morale derivanti dal conformismo e dall’intolleranza religiosa.

9. Non potete capire – Fabri Fibra

SI tratta di una traccia dell’album “Controcultura” di Fabri Fibra, pubblicata nel 2010. La canzone critica apertamente vari aspetti della società, inclusa la Chiesa cattolica. Fibra esprime la sua disillusione con la religione attraverso il verso “sono in missione per conto di Dio, ma Dio non esiste e tu amico mio meriti di meglio”. Questo suggerisce uno scetticismo verso l’autorità religiosa e una sfiducia nelle sue promesse di salvezza​.

10. What God Wants, Pt. 1 – Roger Waters

What God Wants, Pt. 1″ è una traccia dall’album “Amused to Death” di Roger Waters, pubblicato nel 1992. Si tratta di un concept album che esplora temi come la manipolazione dei media, la guerra e il conformismo sociale. La canzone offre una critica satirica e pungente sull’idea di ciò che Dio desidera, mettendo in discussione la manipolazione delle religioni per giustificare desideri umani e azioni contraddittorie. Nel testo, Waters suggerisce che le figure religiose spesso manipolano la volontà di Dio per servire i propri scopi. Frasi come “What God wants, God gets” e la rappresentazione di desideri divini che spaziano dalla pace alla guerra, alla fame, e al consumismo, evidenziano come la religione possa essere utilizzata per giustificare qualsiasi cosa, dall’oppressione alla violenza​.

E così la musica continua e continuerà a dar voce ai “poveri diavoli” sfidando le ipocrisie delle istituzioni religiose. Perché, alla fine, quando questa musica risuona, è il diavolo a sorridere mentre per una volta assiste da spettatore alla demonizzazione dell’inquilino del piano di sopra

Giovanni Scafoglio

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