Aprile 26, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

Troppo odio, angoscia, paura, fobia sui social. Ormai si parla solo del Coronavirus e di cosa fate a casa. Poco dei libri che leggete, della musica che ascoltate dei vostri progetti per il futuro. Quindi per un po’ almeno che non sia strettamente necessario basta Coronavirus e dedichiamoci alla bellezza e alla cultura (il che farà abbassare mostruosamente le mie visualizzazioni ahahaha) è mia abitudine postare fatti e avvenimenti dal primo libro edito dalla mia casa editrice #ognisantogiorno. D’ora in poi posterò una canzone al giorno che ritengo storica e bella. E ve la racconterò


una al giorno #1 Diamonds and Rust venne scritta da Joan Baez nel Novembre del 1974 e pubblicata l’anno successivo. La canzone narra di un’inaspettata chiamata notturna da parte di un suo vecchio amante che la riporta indietro al periodo in cui uscivano insieme. La canzone è dedicata a Bob Dylan. Il testo è splendido, amaro e cinico e ci racconta molto della personalità del menestrello rock. Di seguito la traduzione del testo che vi consiglio vivamente di leggere.
NOTA:Il termine “unwashed phenomenon” si riferisce al modo poco lusinghiero col quale Dylan venne apostrofato da un portiere di un albergo nel quale voleva pernotarre insieme a Joan Baez. Questo episodio gli diede l’ispirazione per la canzone When the Ship Comes in.

Dannazione,
ecco il tuo fantasma che ritorna
Ma non c’è niente di strano
è solo che la luna è piena stanotte
e tu mi stai chiamando
Ed eccomi qui seduta
la mano sul telefono
in ascolto di una voce che conoscevo
un milione di anni fa
mentre si dirigeva verso il precipizio

E mi ritornano in mente i tuoi occhi
che erano più blu delle uova di pettirosso
Dicevi che la mia poesia era scadente
Da dove stavi chiamando?
Un cabina nel Midwest
Dieci anni fa
ti comprai una coppia di gemelli
Anche tu mi portasti qualcosa
sappiamo entrambi cosa portano i ricordi
portano diamanti e ruggine

Tu infiammavi le scene
eri già una leggenda
il fenomeno senza maestri
il vagabondo primordiale
ti perdesti tra le mie braccia
E li sei rimasto
a naufragare per qualche tempo
La Madonna era tua e senza sforzo
Sì, la ragazza sulla conchiglia
ti avrebbe protetto da ogni male

E ora mi sembra di vederti in piedi
mentre le gialle foglie autunnali ti cadono intorno
e con la neve nei capelli
ora sorridi dalla finestra
di quell’hotel da quattro soldi
in Washington Square
Il nostro respiro si trasforma in bianche nuvole
che si uniscono e si fermano nell’aria
per quanto mi riguarda
saremmo potuti morire entrambi lì e in quel momento

E ora mi dici
di non provare nostalgia
e allora dammi un’altra parola da usare al suo posto
tu che sei sempre stato così bravo con le parole
e a lasciare tutto sul vago
Avrei così bisogno di questa tua vaghezza proprio ora
che tutto mi ritorna in mente con troppa chiarezza
ti ho amato dolcemente
e se hai intenzione di offrirmi diamanti e ruggine
io ho già pagato per questo

Joan Baets

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