Riceviamo e publichiamo
a cura di Francesca Rampazzo
In occasione del centenario della morte, la città natale rende omaggio a Previati con una mostra organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie dArte Moderna e Contemporanea, che conservano un vasto fondo di dipinti e opere su carta dellartista. La rassegna presenta al pubblico più di sessanta opere, accostando olii, pastelli e disegni delle collezioni civiche ferraresi (circa trentacinque) ad un notevole nucleo di opere concesse in prestito da collezioni pubbliche e private. Completano la selezione alcuni importanti documenti inediti. Lesposizione vuole evidenziare la tensione costante nella ricerca di Previati verso il superamento dei tradizionali confini della pittura da cavalletto, intesa come mezzo espressivo, come codice visivo o ancora come modalità di interazione con il pubblico. Affascinato dallespressione dei sentimenti e dallimpegno nei grandi formati per la sua educazione tardoromantica, lartista mette in gioco un approccio sperimentale ai soggetti e ai meccanismi della visione che gli permette di raggiungere esiti inediti. Per questo la sua ricerca occupa un fondamentale ruolo di snodo nel rinnovamento dellarte italiana al volgere del secolo: Previati è stato considerato un erede dei maestri del passato, una figura guida del divisionismo italiano, ma anche un esempio per i giovani futuristi. Proprio per questa posizione affascinante e complessa, la sua vicenda artistica ha ancora diverse zone dombra che meritano di essere esplorate. Ad aprire la mostra sarà un bozzetto del visionario dipinto Gli ostaggi di Crema del 1879, che vale a Previati, non ancora trentenne, la prima affermazione pubblica e la reputazione di «indole artistica ardita fino allesagerazione». Allinteresse per i temi storici si affianca presto la fascinazione per i soggetti maudit, come testimoniano le Fumatrici di oppio o la Cleopatra. La svolta fondamentale coincide con ladesione al divisionismo: a segnare questo passaggio sarà unopera emblematica, Nel prato di Palazzo Pitti, il «primo tentativo della tecnica nuova della spezzatura del colore, una tecnica che dà limpressione di una maggiore intensità di luce», come afferma lo stesso pittore. Grandi disegni, dipinti e materiali inediti documentano quindi il progetto di trasferire in pittura le impressioni musicali, intorno alla vicenda ferrarese di Ugo e Parisina.
Unaltra celebre storia damore, quella di Paolo e Francesca, sollecita a più riprese la fantasia di Previati, culminando nel capolavoro del 1909, una vera e propria pittura di stati danimo che si espandono oltre i confini della tela: per questa ragione il dipinto è considerato una delle matrici del celebre trittico degli Stati danimo di Umberto Boccioni. L’approccio innovativo dellartista ferrarese investe anche i tradizionali generi pittorici, come testimonia la sezione dei dipinti a tema religioso. Quanto al paesaggio, Previati procede a spogliare la scena di dettagli per lasciare spazio alla gioiosa espressività del colore e della luce. Nello straordinario Colline liguri una distesa di prati cosparsi di gerani è, insieme alla volta celeste, lassoluta protagonista di una visione che trasmette una sensazione di pienezza e immensità. Valorizzando le nuove possibilità offerte dallindustria editoriale, con le illustrazioni per i Racconti di Edgar Allan Poe e con quelle per I promessi sposi manzoniani, il ferrarese sperimenta un nuovo codice di illustrazione che mette in scena le atmosfere psicologiche e gli stati danimo dei protagonisti del testo letterario.
Con il ciclo delle Vie del commercio (1914-16) per la Camera di Commercio di Milano il cerchio si chiude: le tematiche della modernità al centro della poetica di Marinetti e Boccioni offrono nuove possibilità alla pittura decorativa dellanziano maestro. Uno dei grandi pannelli del ciclo, La ferrovia del Pacifico, sarà eccezionalmente esposto in mostra, corredato di disegni. Si tratta di una delle prove più affascinanti della tarda maturità, con cui Previati dà prova di sapersi muovere oltre il recinto dei temi tradizionali per cimentarsi con limmaginario tecnologico e globale.
Tra simbolismo e futurismo. Gaetano Previati
Ferrara, Castello Estense
8 febbraio 7 giugno 2020