Aprile 19, 2024
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La nuova speranza si chiama Avigan. Nella rete impazzano notizie su questo nuovo farmaco “miracoloso” che in giappone è testato con successo. Prova ne è che al momento il giappone non si è fermato.

Cos’è l’Avigan:

Avigan o meglio il favipiravir è un farmaco antivirale disponibile in Giappone che avrebbe dato esiti positivi in una sperimentazione su pazienti affetti da coronavirus. Il farmaco antivirale sviluppato dall’azienda farmaceutica Toyama Chemical (del gruppo giapponese Fujifilm) attivo contro alcuni tipi di virus a RNA. È stato progettato con l’obiettivo di bloccare i meccanismi utilizzati dai virus per replicarsi nell’organismo, in modo da aiutare il sistema immunitario a sbarazzarsene, in tempi più rapidi e con minori conseguenze per la salute.

Come è venuto fuori?

“Il video dal Giappone” di Cristiano Aresu, farmacista, sabato 21 marzo, ha pubblicato su Facebook un video di circa tre minuti, nel quale mostra una gremita piazza di Tokyo sostenendo che la popolazione sia tornata a condurre una vita normale anche grazie all’impiego dell’Avigan per trattare i malati di COVID-19.

Dubbi

Come mai il governo giapponese non ha utilizzato il farmaco Avigan ai passeggeri della Diamond Princess provocando invece una delle più grandi concentrazioni di casi di coronavirus fuori dalla Cina. Almeno 705 persone hanno contratto il virus durante la quarantena e di queste, e sono decedute.

Cosa dice l’AIFA

L’AIFA ha espresso le proprie perplessità sull’Avigan, ricordando che lo studio cinese ha preso in considerazione casi di COVID-19 non grave: “Sebbene i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia. Gli stessi autori riportano come limitazioni dello studio che la relazione tra titolo virale e prognosi clinica non è stata ben chiarita e che, non trattandosi di uno studio clinico controllato, ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti.”

Lo studio condotto in Cina

Dalle varie informazioni che circolano, si apprende che già in passato, in sperimentazioni condotte su animali, il Favipiravir aveva dimostrato efficacia contro i virus influenzali, il virus del Nilo occidentale, il virus della febbre gialla, il virus afta epizootica e altri flaviviru, arenavirus, bunyavirus e alphavirus. È stata dimostrata l’efficacia anche contro gli enterovirus e il virus della febbre della Rift Valley.Le condizioni polmonari dei pazienti affetti da Coronavirus, infatti, sarebbero migliorate nel 91% dei casi dopo aver assunto Avigan. Stando alle ultime informazioni diffuse, inoltre, pare che ora il farmaco verrà prodotto in Cina con licenza giapponese.

Dubbi

E’ evidente che la prima azienda farmaucetica che diffonderà un farmaco in grado di curare il coronavirus si arricchirà in maniera inverosimile. Potrebbero essere queste le cause del tentennamento dell’Aifa? E’ una ipotesi che non possiamo escludere. Cosi come non possiamo escludere che in assenza di sperimentazione e di protocolli, il farmaco potrebbe causare effetti collaterali peggiori del corona virus che ricordiamo ha una percentuale di guarizione altissima (stando ai dati del ministero della salute se si prende il covid-19 nove volte su dieci si guarisce).

Sperimentazione in Italia

Il governatore della regione veneto Zaia ha annunciatio per oggi il via alla sperimentazione in regione del farmaco giapponese “Avigan”, cui l’Aifa ha dato l’ok.

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